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Kokoschka, Oskar.

Pittore austriaco. Entrò nel 1905 alla Scuola di Arti e Mestieri di Vienna, e rivelatosi allievo di grande talento, venne subito assunto come disegnatore industriale presso l'annesso laboratorio. La produzione di questa prima fase giovanile rientra indubbiamente nello Jugendstil, risentendo delle influenze di Klimt, come appare con maggiore evidenza dalle illustrazioni eseguite per il libro I ragazzi che sognano, nel 1908, su commissione del Laboratorio di Vienna: prevalgono infatti i compiacimenti ornamentali e le forme tortuosamente allungate, tipiche dello Jugendstil. Alla fine del 1908 ebbe luogo la prima esposizione personale alla Kunstschau di Vienna che suscitò violente e polemiche reazioni tra la critica e il pubblico: K. si era bruscamente staccato dai modi di esteriore eleganza dello Jugendstil, ponendosi alla ricerca di una più intensa e personale espressività. Profondamente stimolante fu a questo proposito la conoscenza della produzione di Van Gogh, di Ensor, di Munch. Ne nacquero creazioni notevolissime, soprattutto ritratti, fortemente caratterizzati nei loro tratti psicologici (Ritratto di Herwarth Walden, 1910). Nonostante le reazioni succedute alla personale di Vienna, K. riuscì ugualmente a ottenere le prime commissioni, grazie soprattutto alla sua amicizia con Adolf Loos. Nel 1910 venne invitato a collaborare alla rivista "Der Sturm" che si pubblicava a Berlino. Nella capitale tedesca, l'artista venne in contatto con gli espressionisti tedeschi della Brücke e del Blaue Reiter, dei quali assimilò il disinvolto uso del colore, in posizione preminente rispetto al disegno. La Tempesta del 1914 rappresenta un esempio di questa svolta stilistica. Scoppiata la prima guerra mondiale K. dovette partire per il fronte e rimase gravemente ferito. Al termine del conflitto, si stabilì a Dresda, dove venne nominato nel 1919 professore di disegno all'Accademia, incarico che assolse fino al 1924. Il ritorno a Dresda coincise con la scoperta dell'arte primitiva tedesca, alla quale s'ispirò per il modo di stendere in larghe spatolate i colori accesissimi. Lasciata Dresda nel 1924, l'artista viaggiò per sette anni per l'Europa e l'Africa del Nord, fissando in una serie di paesaggi le località visitate (Lago di Annecy, 1929; Vedute del Tamigi). Nel 1931 tornò a vivere a Vienna, che dovette abbandonare tre anni dopo, fuggendo a Praga, a causa della crescente minaccia nazista. Nel 1938 anche le sue opere vennero bollate da Hitler come "arte degenerata", per cui si stabilì in Inghilterra, assumendone nel 1947 la cittadinanza. Nel 1953 passò in Svizzera, a Villeneuve, continuando a lavorare intensamente. Nel medesimo anno assunse la direzione dei corsi di pittura all'Accademia internazionale estiva di Salisburgo. Ormai lontano dalle posizioni avanguardistiche dei primi decenni del 1900, K. raggiunse comunque uno stile figurativo estremamente personale (Pöchlarn sul Danubio, Austria Inferiore 1886-1980).